Non so se avete sentito anche voi parlare del "polverone" sollevato dal video di
TheVhelena su You Tube a proposito (
click) delle mega collezioni di make up che ogni youtuber ha recentemente pubblicato sul proprio canale.
Ebbene, vi dico anch'io la mia.
Partendo dal presupposto che, almeno da come ho potuto capire io, Elena non ha voluto colpire nessuno ma semplicemente ha lanciato un messaggio chiedendo a tutti di attuare una sorta di "campagna di sensibilizzazione" sulla questione, io mi sento di dire che in un certo senso l'influenza dei video su noi tutti è veramente ipnotica (se mi concedete il termine) e vi spiego il perchè.
A differenza della pseudo-Marta, io non ho 15 anni, ma più di 10 in più. Mi sono affacciata al mondo del tubo da quasi due anni seguendo delle ragazze splendide, alcune molto simili a me, altre decisamente no, ma seguo tutte con piacere perchè sono convinta che nelle differenze si nasconda la vera bellezza.
Dapprima ero interessata alla nail art, poi man mano anche il mondo del make up mi ha affascinato.
Piano piano ho "costruito" anch'io il mio bel beauty, o meglio l'ho arricchito con prodotti che mi si addicevano meglio. Ho cominciato anche a prendermi cura della pelle del mio viso, ho scoperto che in tanti prodotti che usavo c'era una miriade di schifezze ed era come se mi spalmassi petrolio addosso, ...
Ho anche arricchito esageratamente i miei prodotti per le unghie, ho acquistato decine, decine, decine e decine ancora di smalti molti dei quali ho regalato o addirittura ancora mai usato, ho collezionato decorazioni per la nail art in quantità quasi industriale, ...
E già da ciò si può benissimo appurare l'influenza di un video sulle menti.
Ormai il tubo è diventato una delle prime e più efficaci forme di pubblicità grazie al racconto dell'esperienza vissuta e al passaparola che, ovviamente, ci invoglia maggiormente ad acquistare qualcosa, soprattutto se consigliato da qualcuno che ce ne mostra e ci spiega per bene i benefici.
E' una nuova e più efficace strategia di marketing.
Credo che il punto sul quale soffermarsi (concordando pienamente con il pensiero di molte youtubers) non sia l'acquisto compulsivo indotto o l'educazione o mancata educazione di una persona, anche perchè penso e sostengo che tutti i genitori ne impartiscano una ai figli e sta a questi seguire le regole in base al proprio buon senso. Per la serie: i miei mi hanno sempre detto di non gettare le carte per strada (esempio banalissimo) e sta a me decidere se rispettare sta cosa o no. Oppure, vogliamo dare la colpa ad un genitore se un ragazzo comincia a fumare?
Il vero punto su cui battere è la mancanza di sale in zucca, di personalità pure forse, di fragilità e di incapacità di accettarsi, farsi accettare e mostrare il proprio essere senza farsi influenzare da altri.
Ma sottolineo soprattutto la questione immaturità.
"Alla tua età non si è più bambini..." - Mia madre mi ha sempre ripetuto questa frase man mano che crescevo e a 26 anni e passa continua a ripetermela in continuazione e in un certo senso ne ho fatto tesoro.
Lei per esempio non condivide che io abbia una cassettiera piena di smalti, mi fa la morale perchè giustamente dice che esistono altre priorità e che con i soldi spesi potevo per esempio comprare qualcosa di più utile. Ma sa anche che non faccio debiti per comprarmi uno smalto e soprattutto che prediligo i marchi low cost (per lei è impensabile acquistare uno smalto da 20.00 € per esempio e lo è anche per me!).
La capacità di capire la differenza tra il giusto e sbagliato si acquisisce nella prima infanzia e se da grandicelli si commettono certi sbagli la colpa è solo nostra.
Detto questo (di cui alla fine non so se s'è capito qualcosa) non credo sia giusto demonizzare certe persone che influenzano o altre che vengono influenzate.
Ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma deve stare attento a non fare il passo più lungo della gamba.
Credo solo che dobbiamo essere tutti più responsabili delle nostre azioni, ma è un discorso molto generale e soprattutto da ricordare in tutte le occasioni, che dobbiamo imparare a non nasconderci dietro un dito, che non bisogna subito puntare il dito contro le persone (tutte le persone), che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, che dobbiamo rispettare e rispettarci.
Noi siamo noi, ma siamo anche la realtà della nostra società e la proiezione del domani.